A fianco dei tradizionali canali di vendita del settore alimentare e merci per uso domestico si posiziona un fitto reticolo di realtà che offrono un’alternativa. Dalle reti di G.A.S (gruppi acquisto solidale), alle varie startup fiorite un po’ in tutta Italia che, tramite i servizi digitali, si occupano di raccogliere un pamphlet di prodotti, frutto del lavoro di piccole realtà –sic. artigianali– che propongono un’offerta di prodotti il cui valore primario è la sostenibilità.
In questo ricco scenario di alternative votate al consumo ragionato e sostenibile si inserisce, con l’orgoglio di una pianticella che cresce, Genuino.0. Una vera e propria startup che offre la possibilità, in pochi click, di fare una spesa utile e intelligente che attinge da una filiera tracciabile al 100% e a km0.
Nata in seno al Murate Idea Park, l’incubatore di imprese innovative legato a Comune di Firenze, Confindustria e Camera di Commercio, Genuino.0 è l’esempio di come il digitale può aiutare a migliorare economie che fino a poco tempo fa rischiavano di rimanere tagliate fuori dalle abitudini di consumo.

Il progetto è nato da un’idea, e dalla capacità di realizzarla, di Chiara Brandi, esperta di strategia digitale ma soprattutto mamma attenta ad un consumo serio e responsabile per quanto riguarda gli alimenti che passano in tavola.
Nel carrello digitale di Genuino.0 si possono mettere prodotti ortofrutticoli con varianti stagionali, dalle castagne dell’Appennino Pistoiese alle patate rosse. Anche carne, con il classico lampredotto, polpette, involtini, bistecche alla fiorentina, etc. Si possono anche acquistare vini, dell’azienda Fattoria di Piccaritico di Vinci a marchio I.G.T e Docg, tra cui non mancano i bianchi vegani e il tipico Chianti. Fate un giro sullo shop e vi farete un’idea diretta sui prodotti e sulla semplice user experience.
I numeri di Genuino.Zero
Ad oggi, ad un anno dalla sua nascita e con il Covid nel mezzo, Genuino.0 diventa una case history interessante, simbolo di una new economy che avanza di pari passo alla quantità di ore che passiamo sullo smartphone. I numeri digitali di questa solare realtà si attestano su circa 1600 spese consegnate per 3000 iscritti da gennaio 2020 a oggi, novembre. Il Sito ha raggiunto 480.000 pagine viste e 44.100 consumatori per una durata media di visita di 3,20 min. I dati più importanti però sono quelli relativi ai produttori scelti da genuino zero: 30 aziende agricole con un’età media dei produttori di 40 anni e una distanza media rispetto alla città di 33Km. (fonte ufficio stampa)
L’esempio di Genuino.0 ci riporta, brutalmente, alla realtà di un anno fa che sembra lontana una vita. Quando in una felice zona del mondo, una realtà incubatrice seria metteva in grado persone serie di sviluppare un progetto imprenditoriale e sostenibile, sfruttando la rivoluzione digitale. Imprenditoria al femminile e green economy sono temi che hanno una concretezza assoluta, ed oggi, nonostante le bombe che ci piovono in testa quotidianamente sono un simbolo assoluto di resilienza e una speranza di un futuro, tutto più sostenibile.
Il commercio di prodotti Bio
Entrati di diritto nel novero delle novità assolute nel carrello, sono, da qualche anno a questa parte, i prodotti a marchio Bio. Giusto per dare dei numeri, secondo AssoBio, durante la pandemia, nel mese di Marzo, le vendite di prodotti Bio sono state in aumento del 19,6% con picchi del +26,2% nei piccoli supermercati di quartiere e del +28,8% nei negozi specializzati. In 5 anni, poi, il fatturato dei prodotti bio nella Gdo è raddoppiato, ed è cresciuta, con percentuali incisive, anche l’incidenza delle linee Bio Eco. Anche secondo BioBank i consumi dei prodotti bio sono in crescita dell’11% per il 2020 e in generale, negli ultimi dieci anni, i supermercati sono diventati forza motrice delle vendite. La loro quota è salita dal 27 al 47% sul totale del mercato interno tra supermercati, specializzati, altri canali e ristorazione.
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