Un modello, in espansione da Firenze a tutta la Toscana, la quantità che cresce insieme alla qualità.
Il ristorante Casa Me’ Mà è un nuovo punto di ristorazione in grado di accontentare molteplici esigenze e richieste. In linea con uno dei trend del settore: aprire strutture più grandi e da combattimento.
Insomma quei locali in grado di accogliere ingenti quantità di clienti, con spazi camaleontici, offerte cangianti ma anche una grande cura degli interni e dell’offerta qualitativa.
Buoneria, Fabbrica di Pedavena, Fratelli Cuore, Mercato Centrale, per citarne alcuni a Firenze. Sono i giganti della ristorazione in salsa fiorentina. Ma non Behemot sanguinari come le galattiche catene multinazionali che mietono numeri biblici. Queste strutture sono il giusto compromesso tra i grandi numeri e una giusta attenzione alla qualità.
Proprio su questa onda d’espansione, in controtendenza con una desolante situazione economica generale (cercare settore automobilistico) a Figline Valdarno apre il Casa Me’Mà, una struttura a metà tra la storia mezzadrile della Toscana e le avveniristiche quanto minimali ambientazioni newyorkesi.
Proprio in un casale sulla via maestra, con gli interni presi e rivisti con mattoni lasciati a vista e giochi di luce soffusa. Quindi atmosfere delicate ed intime per un locale che coinvolge 200 coperti divisi su 500 mq
25 persone a lavoro per un locale aperto dalle 07.00 del mattino fino alla mezzanotte (con apertura fino all’una dal giovedì al sabato), con una molteplice offerta che passa dai prodotti da banco forno fino alla mixology.
Dal ristorante, alla griglia fino alla pizza alla pala. Colazioni, pranzi, cene e dopocene.
Come diceva Marino Groovy: ‘Ho Spogliato l’America per Voi.’
Inoltre, particolarità che rende tutto molto molto ‘zona comfort’, al centro della struttura sorge un bancone in bella vista dove delle simpatiche signore si inerpicano sui sentieri delle ricette della tradizione. Saranno infatti le donne (e spero anche gli uomini, per dare un tocco di modernità!) a portare i piatti del cuore e dell’infanzia di quelle persone che sono nate mentre Jimy Hendrix rivoluzionava il modo di suonare la chitarra.