Croccante è l’aggettivo chiave che userei per descrivere ambiente, cibo e bevande di questo nuovissimo ristorante a Firenze sud.
Croccante la crosta della pizza che nasconde un cuore soffice e fumante. Croccante la schiuma scoppiettante della birra artigianale Pedavena. Croccante l’ambiente con un colore di un caldo ramato, soffuso come le luci che fanno cambiare forma all’arredamento: una bottiglia di vetro si trasforma in una spina di birra non filtrata; una stecca da biliardo diviene una pala gigante per salumi; la spumeggiante schiuma di una pinta di birra con un soffio diventa una squisita mousse di frutta fresca.
Ma magari voi vi state chiedendo “Si ma vorrei sapere cosa e come posso mangiare…….” e invece vi costringerò a leggere questi deliziosi deliri di una persona che scrive spesso con la tecnica del flusso di coscienza, sapete cos’è? Niente punteggiatura niente logica solo ciò che ci passa per la testa stomaco cuore ma la verdesca è uno squalo? Non comprerò mai più la verd….. ma perché mai dovrei avere timore di mangiare uso squalo infondo non sono una specista. Ok, ho provato a smettere, ma il correttore mi segna la parola “specista” (ancora, l’ha rifatto) e perché mai? Chi ha una risposta si faccia avanti. Va bene probabilmente posso fare questo enorme sforzo di scrivere in un modo un pochettino più comprensibile e abbandonare la tecnica del flusso di coscienza. Non mi sembra una grande scelta per recensire un ristorante.
Tornando a noi…

La Fabbrica di Pedavena è caratterizzata quindi da un ambiente accogliente e cangiante, adatta a più situazioni. Una cena tra amici o in famiglia, ma anche un appuntamento intimo a lume di candela, magari fuori nella spaziosa terrazza che si affaccia sulla piscina del camping Firenze.

Il menù delle pietanze è esplosivo, vario e accontenta tutti i tipi di palati, dal più tradizionale al più fine. Per chi vuole rimanere leggero può ordinare un’insalata (dalla classica ceasar salad, alla gustosa “La quasi Nizza”). Per chi vuole osare e assaggiare l’esperienza del menù completo ha a sua disposizione una gamma di antipasti, dai carpacci, alle tartare di manzo, ai soufflè; per poi tuffarsi in un secondo di carne alla griglia da leccarsi i baffi con sapori etnici e non; concludendo in dolcezza (e in bellezza) con i dolci fatti in casa dallo chef. Per gli amanti della pizza… Attenzione! La scelta è ardua si rischia di volerle provare tutte. La classica margherita con basilico fresco, i panuozzi ripieni o la magica pizza fritta napoletana. Ahhh questo pluralismo dove ci porterà! Sicuramente per le persone cronicamente indecise come me è proprio difficile da gestire e quindi meglio la pizza o un buon hamburger? Famo tutti e due va!
E le birre? Artigianali e scelte. Alla spina o in bottiglia. La protagonista per eccellenza è la “Dolomiti Non Filtrata“, perfetta per gli amanti della birra corposa ma fresca, ottima l’alternativa più strong la “Dolomiti 8°” con ben Vol 8,0% alcolica.
Ma esattamente cosa significa birra non filtrata? Dai, prima di riempirci la bocca di luppolo e retorica, informiamoci. Adesso va anche di moda. Ed ecco qua: https://www.giornaledellabirra.it/approfondimenti/cruda-e-non-filtrata-approfondimento-sul-processo-di-produzione-della-birra/ Sintetizzando significa che la mancata sottoposizione al trattamento di filtrazione lascia la birra integralmente ricca di cellule di lievito, che vanno incontro a lisi, apportando caratteristici sentori di crosta di pane e fermento. A livello visivo la birra così prodotta si caratterizza per una tipica torbidità, che può essere accompagnata dalla presenza di una minima quantità di deposito sul fondo del contenitore (in questo caso non rappresenta un difetto, ma un elemento di assoluta normalità).
E per le persone alla moda come me, intolleranti al glutine, sempre al passo coi tempi… si, c’è anche la birra “gluten free” ed è pure buona!

E dopo tutto questo parlare di cose buone mi è venuta voglia di andare a fare un giro in bici lungo il Mugnone, per poi fermarmi a bere qualcosa in un posto di cui magari vi racconterò.
C’è ancora bisogno di trovare un pò di semplicità e di leggerezza perdendosi in un bicchiere di birra ambrata.
Con tanto amore verso il cibo, Eleonora Vanni.