Il territorio di Bolgheri si racconta in una cittadella dedicata al vino. Museo sensoriale, sala conferenze, degustazioni ed eventi: tutto questo è World Wine Town.
Quando dici Bolgheri dici vino. Quando dici vino di Bolgheri dici qualità. E come potrebbe essere diversamente? Con un territorio del genere, promiscuo al mare, esposto al sole e con caratteristiche del suolo uniche, sarebbe difficile il contrario.
Un territorio nobile, che si presta alla coltivazione e alla produzione di vino da quando l’uomo ha deciso di abitarlo. Etruschi, Romani fino alla moderna Toscana agricola.
Bolgheri coast to coast
Inglesismi a parte, la costa che va da ‘sotto Livorno‘ fino a Piombino è un territorio che sta diventando sempre più meta per il turismo enogastronomico internazionale. Gli avventori, in gran parte tedeschi ed olandesi, hanno due buoni motivi per raggiungere questo territorio. Il vino e il cibo. Si, va bene anche il mare e le coste ‘di silicio‘ e il ‘sole che bruciava bruciava..‘ come diceva il buon Rino Gaetano.
Un territorio che non si vergogna. E fa bene.
Proprio per questa mancanza di pudicizia e dal volere di qualche signore del vino locale, nasce una cittadella dedicata al vino. Una World Wine Town.
Un grande progetto, pensato e realizzato dall’impreditore-designer Franco Malenotti, insieme a Gaddo Della Gherardesca e allo scenografo Dante Ferretti, tre volte premio Oscar. Il Museo Sensoriale e Multimediale del vino era l’ultimo tassello che mancava per completare questo gioiello della cultura enogastromica italiana, che si inserisce di pieno diritto nel circuito del turismo enogastronomico internazionale. Madrina di eccezione l’attrice Violante Placido.
La cittadella sorge a Castagneto Carducci, dentro al Casone Ugolino, all’interno del quale sono state recuperate aree un tempo dismesse. All’interno di quello che era il pollaio, ora sorge una sala conferenze.
Il percorso del museo ripercorre la storia di due rette parallele che, come in un un buon racconto romantico, non si peritano nel condivider esperienze perpendicolari, o comunque molto incidenti: il vino e l’uomo. Infatti il museo, curato dal professor Attilio Scienza, docente di Viticultura all’Università di Milano, si snoda attraverso veri e propri set cinematografici –Ferretti docet– che ricostruiscono la vita domestica, attorno alla tavola dai tempi degli antichi avi dei toscani fino al ‘900.
In appendice alle stanze, si accede ad un corridoio in cui la luce lascia il passo all’ombra, ma solo per garantire la proiezione su pannelli trasparenti dei videoaltereghi dei protagonisti del vino nobile della Toscana. Et voilà, l’esperienza sensoriale è servita.
Ma il vino è sostanza viva.
Non può essere relegato ad oggetto del museo. Anche perchè la World Wine Town guarda al futuro, come tutta la Bolgheri D.O.C
Spazio dunque alle degustazione e agli eventi formativi, condotti da AIS Toscana che per l’inaugurazione ha messo in mostra i suoi gioielli con la ‘rassegna dei vini della costa’ TWine.
I visitatori avranno quindi la possibilità di affrontare un viaggio a 360° nel mondo del vino, senza voli pindarici che allontanano dal territorio. Al centro la cultura del vino, unica forza veramente valida che possa essere impalcatura di una lungimiranza che nel 2017 i signori del vino sono chiamati a trasmettere alle nuove generazioni e, dall’altra parte del banchino, al pubblico.